La parola Aprile sembra che derivi dal verbo latino aperire che significa aprire, schiudere e che propabilmente è da ricondursi al fatto ch’è in questo periodo che si schiudono la maggior parte dei germogli con cui il ciclo annuale si “apre” alla fioritura della bella stagione.
Un’altra interpretazione etimologica ricollega aprile al greco ἀφρός (aphròs) = spuma, in quanto mese dedicato alla dea Venere che secondo la mitologia nacque dalla spuma del mare. Infatti in questo mese nell’antichità venivano celebrati riti propiziatori della fertilità.
Spesso la Pasqua cristiana che celebra la resurrezione del Cristo, la vittoria della vita sulla morte per la redenzione dell’essere umano, cade quasi sempre nel mese di aprile a sottolineare la vocazione di questo mese per la rigenerazione della vita.
In Piazza Gae Aulenti, cuore della City milanese, mi ha sorpresa una rigogliosa e anticipata fioritura di alberi di Melo. I fiori del melo sono bellissimi: luminosi, pieni di grazia, rosati all’esterno e bianchi all’interno.
Nei Fiori di Bach, il Melo è il fiore che purifica, in grado di eliminare tossine fisiche, psichiche ed emotive che ci ottenebrano e ci rendono pesanti e poco lucidi.
Lo spettacolo dei meli in fiore inaspettato, in questa Milano così inquinata, mi ha regalato un attimo di purezza, di autenticità, di innocenza, di felicità assoluta come il suono della risata argentina del bimbo lontano da colpe e vergogna: un invito all’apertura del Cuore.