In questo momento, non ancora usciti da due anni di pandemia e con il “rischio” di una terza guerra mondiale, mi sono chiesta: perché adesso? Quale lezione apprendere da tutto ciò? Cosa fare?
Il Tao Te Ching mi ha risposto con il capitolo 38 (qui di seguito nell’edizione di Adelphi)
La Virtù superiore non fa valere la propria virtù;
Tao Te Ching (edizione Adelphi)
per questo ha virtù.
La Virtù inferiore non abbandona mai la propria virtù; per questo non ha virtù.
La Virtù superiore non fa valere la propria virtù;
per questo ha virtù.
La Virtù inferiore non abbandona mia la propria virtù; per questo non ha virtù.
La Virtù superiore è inattiva e senza alcuna intenzione.
La Virtù inferiore è attiva e ha delle intenzioni.
L’umanità superiore è attiva e senza alcuna intenzione.
La giustizia superiore è attiva e ha delle intenzioni.
La condotta rituale superiore è attiva e, se non la si segue, si rimbocca le maniche e mena le mani.
Quindi: se si abbandona la Via, allora (si fa valere) la Virtù. Se si abbandona la Virtù, allora (si fa valere) l’umanità. Se si abbandona l’umanità, allora (si fa valere) la giustizia. Se si abbandona la giustizia, allora (si fa valere) la condotta rituale.
Difatti la condotta rituale è il sottile guscio della fedeltà e della buona fede, e l’inizio del disordine.
La conoscenza prematura è solo un fiore superficiale della Via, e l’inizio della stoltezza.
Perciò il grande “adulto” attiene a ciò che è spesso e non si ferma a ciò che è sottile; si attiene al nocciolo e non si ferma al fiore.
Quindi: rifiuta quello e sceglie questo.
A lezione nel tentativo di spiegare la mia posizione sulla situazione attuale e la mia convinzione che questa corsa alle armi infilerà l’umanità in un tunnel di cui non si vede l’uscita, sono ricorsa al Ta Loi, all’importanza del respiro e del rilassamento nel gesto del Pang e come, al contrario, la contrazione (figlia della paura) “non funzioni”.
Il capitolo 38 del Tao Te Ching esorta a portare il nostro essere Taoisti, praticanti di Tai Chi, nella vita quotidiana, nelle scelte piccole e grandi (Lascia questo e prende quello), nel hic et nunc. Non solo Forma quindi, che resta importantissima, ma applicazione di quei principi nella vita quotidiana: apertura, rilassamento e consapevolezza. Apertura, rilassamento e consapevolezza non solo nella Forma, non solo nel Tui Shou, non solo nel Ta Loi, non solo nella Pratica, ma in tutto ciò che facciamo, dai grandi ai piccoli e ripetitivi gesti quotidiani, fin dentro le nostre cellule, nel nostro Spirito, nella nostra interezza.